Rimprovero dopo rimprovero fin da bambini accade di esserci abituati a reprimerci. Questa repressione da esterna diventa repressione dell’energia vitale interna, ed essendo la comunicazione energia, col tempo viene inibita. La comunicazione è apertura, per cui inibendosi non ci permette di mostrarci liberamente per come siamo…e a non vedere la realtà per come è.
…Questo è ció che potrebbe sperimentare la persona, ma che è testimoniato impersonalmente dalla consapevolezza.
Per cui per pura consapevolezza non si intende un qualche stato di coscienza particolare o un concetto astratto, è proprio il tuo essere attualmente consapevole, a non essere limitato al corpo. Ciò che legge queste righe è la mente, ciò che sa di stare leggendo è qualcosa di più. Questa associazione del “sapere di sapere” o autoconsapevolezza col corpo sembra durare per la durata del corpo. Qui può essere utile preliminarmente un pò di Vipassana, attenzione non coinvolta (priva di attaccamento e repulsione, completamente accogliente) verso il corpo e lo spazio in cui si manifesta, e più a fondo verso le sensazioni (fisiche e mentali, non fa differenza) che si manifestano nello spazio intangibile della “nostra” osservazione.
Con la pratica il senso di realtà, ovvero il senso dell’io, si sposta dalle sensazioni alla consapevolezza, dal limitato all’Illimitato.
Io, testimone del limitato, sono illimitato; Tutto sparisce nel mio orizzonte.
Marco Mineo