Allieva: Sono sulla strada che mi porta a riconoscere l’osservatore, che io non avevo proprio idea di come riconoscere, Il percorso finora è stato questo:
• IMPARARE A PERCEPIRMI SVEGLIA; è stato il più semplice, e lo uso ancora quando sono molto distratta. Mi fa sentire leggera la testa.
• IMPARARE A PERCEPIRMI VIVA; è già più duro, perché passo dal corpo per poi slegarmi da esso e mantenere la sensazione. Mi fa sentire distaccata dal corpo.
• PERCEPIRE L’OSSERVATORE; questo stimola molto l’energia; ho dovuto lavorare sul fatto che questo osservatore non usa nel modo classico gli organi di senso, e la sensazione è cambiata dal percepirlo come un asse dentro di me fino ad averlo tutto attorno, né dentro né fuori. Mi fa sentire molto forte la parte della fronte (dal di dentro).
• CONTATTARE IL SILENZIO; molto delicato da contattare e facile da perdere, ma con questo ho allungato il tempo massimo di ogni singola seduta. Mi fa sentire leggera, come senza corpo.
Marco Mineo:
Bene. Quando si manifesta quest’energia lasciala fluire, permettile di risalire verso i chakra superiori, nessuna resistenza a Shakti!
Come scrive Sergio Cipollaro: “Shakti è solo un altro nome per il Sé. Gli aspiranti che si abbandonano a Shakti l’avvertono come energia, ma con la maturità quest’energia si tramuta in pura consapevolezza, infinita ed eterna”.
L’OSSERVATORE ULTIMO è sempre presente, non usa sensi.
È SILENZIO, poiché non è in contatto con la mente.
È TESTIMONE INCONDIZIONATO, pura coscienza.