Siete consapevoli di oggetti, e tutto ciò di cui siete consapevoli è per definizione “oggetto”. Ora, da questo punto in poi si tratta di Autoindagine: ciò di cui siete consapevoli comprende la percezione del corpo e della mente, della persona che agisce e che pensate di essere, per cui è oggetto anch’essa. L’Io, il soggetto ultimo, non può essere limitato dal corpo-mente, qualcosa di percepito. Questo deve ricordarci che per essere consapevoli di qualcosa dobbiamo essere consapevoli, ma non viceversa. L’Osservatore ultimo (ciò che “osserva l’osservare”) non dipende da ció che osserva, dalla persona, e nemmeno dall’osservare stesso, a meno che non ci si fermi ad una di queste identificazioni, che generano una qualche forma di resistenza alla beatitudine naturale…
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Non fare uscire la mente dal silenzio del cuore Come? Non considerando i pensieri come ‘mio’ o ‘me’. Inevitabilmente resti in te stesso come pura chiarezza e silenzio! Semplicemente devi perdere il vizio di considerare i pensieri come se fossero figli tuoi. Marco Mineo
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Allieva: — Quando sono nel Sé mi accorgo del pensiero prima che sorge. Invece nel quotidiano spesso il pensiero mi prende senza che me ne accorgo. Marco: — Il Sé è continuamente testimone di tutto. Il punto di vista del Testimone è precedente al pensiero, per cui l’apparire del pensiero viene semplicemente notato, come polvere in controluce. Se ti stabilisci nel testimone, lì il pensiero è completamente assente, oppure appare e si dissolve istantaneamente nella chiarezza. Allieva: — Quando sono nel Sé non provo beatitudine. Marco: — Perché tieni ancora un certo legame con la mente. La beatitudine appare man mano che ti avvicini alla comprensione che il Sé, testimone ultimo sempre presente, sei proprio TU. COMMENTO DI SERGIO: Le…
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Il senso di limitatezza della coscienza di veglia, ovvero di ordinarietà ed in certi casi di oppressione della vita quotidiana è dovuto all’identificazione col pensiero. Identificare la consapevolezza col pensiero significa credere contro ogni evidenza che per essere consapevoli occorra pensare, che la consapevolezza sia pensare: ciò è chiaramente sintetizzato nel famoso detto “penso dunque sono”. Come è noto credenze e convinzioni determinano il modo in cui sperimentiamo il mondo. “Così è, se vi pare”: percepiamo come crediamo, e come siamo abituati a percepire. A partire dall’idolatria del pensiero (sul cui tema Jiddu Krishnamurti ha scritto e detto molto) l’Illimitato sembrò divenire limitato, sembrò assumere un corpo e una mente con l’IO all’interno e formando il saldo nodo del cuore,…
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Spesso da bambino, nei pressi di una montagna, venivo assorbito da quella immensa immobilità. La prospettiva si ribaltava, per cui ero presenza e inconsumabile solidità, e non più la vita di un piccolo bambino. Ora come allora! Marco Mineo
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COME IL DIAFRAMMA DI UNA FOTOCAMERA Allievo: — La meditazione formale senza oggetti sui quali concentrarsi è molto difficile, e non mi riesce. Poi quando non sto meditando, per un attimo una riduzione della mente che mi avvicina alla purezza… Marco Mineo: — Se esponi la mente alla consapevolezza, si riduce come il diaframma di una fotocamera, lasciandosi attraversare dalla luce. Però chi è consapevole della mente, sia ridotta che espansa? Poter notare e riferirmi lo stato della mente, qualsiasi esso sia, dovrebbe bastare a convincerti di esserne definitivamente oltre. L’essere consapevole non è qualcosa che devi costruire o sforzarti di mantenere in vita. L’ostacolo sono i pensieri, che in modo più o meno subliminare ti suggeriscono di non poter…
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Dedico questo post a coloro che sono o sono stati straziati dal dolore per causa di perdite o malattia.
by adminIl dolore atroce [la morte drammatica di un caro] sospese il senso del tempo e del fare. Allora non me ne sono accorto perché prevalse l’acutezza del dolore, ma col crollo di ogni traccia di sicurezza e di ‘comfort zone’ restava solo la testimonianza di ciò. Da un lato la sofferenza intensa, dall’altro mi sentivo ovattato e come accolto da una presenza amorevole che suggeriva un senso di sollievo. Solo dopo il mind clearing ho ricordato questo. Se avessi fatto clearing prima di quel giorno probabilmente mi sarei realizzato allora. Chi mi conosce vede questa forma lavorare, impegnarsi, costruire… Solo per gioco, per rispetto di coloro che ancora non sono pronti, e antico senso del dovere, sembro coinvolgermi in questo…
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Allieva: Mi piace il momento in cui la mente vuole intervenire e riesco per pochi secondi a continuare il silenzio. Marco Mineo: Ti piace perchè intuisci di poter scegliere di non essere soggetta alla mente! Dura per pochi secondi perchè è forte l’identificazione con certi contenuti (stiamo già lavorando col Clearing in tal senso), oppure perchè usi un metodo errato per ottenere il silenzio: tentare di bloccare la mente! Tu, pura consapevolezza, non hai niente a che fare con la mente, puoi provare a fermarla o provare a lasciarla andare quanto vuoi. Questi tentativi andranno avanti all’infinito finchè non vedi che non hai nulla a che a fare con essa! Sei consapevole durante un pensiero e sei consapevole tra un…
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Stanotte in sogno passavo volontariamente dall’identificazione col personaggio onirico al Testimone, come una specie di esercizio. L’osservatore identificato guarda attraverso un apparato (il corpo-mente) mentre l’Osservatore ultimo, impersonale, non localizzato e illimitato, testimonia senza usare nessun apparato. Per ignoranza crediamo che ciò che è consapevole attraverso il corpo-mente è limitato ad esso, ma QUELLO in realtà è consapevole sempre! La Beatitudine appare quando vediamo che la consapevolezza, non essendo limitata al corpo-mente, non ne subisce i condizionamenti. Marco Mineo
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Le vasana (tendenze mentali acquisite) possono sembrare come un’enorme montagna che ostruisce il tuo progresso. Non essere intimidito dalla loro grandezza. Non è una montagna di roccia, ma di canfora. Se ne accendi un angolo con la fiamma dell’attenzione discriminativa, verrà ridotta a nulla. Rimani separato dalla montagna dei problemi, rifiuta di riconoscere che sono tuoi e si dissolveranno di fronte ai tuoi occhi scomparendo. Annamalai Swami Commendo di Marco Mineo: Tendendo verso la posizione di testimone neutrale si percepiscono chiaramente i ‘confini’ della mente che si staglia nell’infinità del silenzio. Nel momento in cui il distacco è completo, la mente – insieme ai suoi problemi apparentemente infiniti – resta come punto immobile.