STACCARSI DAL CORPO Il metodo per staccarsi dal corpo consiste principalmente nel meditare sul concetto di Vuoto. Lascia che la mente e il suo mondo si acquietino sino a raggiungere un perfetto stato di tranquillità; Lascia che il pensiero si inoltri entro il mistero della quiete, in modo che la mente non vada vagando da una cosa all’altra. [Fin qui è descritta la fase della concentrazione, la disciplina della mente, ndr.] Quando la mente si è acquietata nella sua dimora più intima, i suoi grovigli sono tranciati, la mente nella sua totale purezza è il nulla. Come appare quasi indifferente. Vuoto, assenza di conflitti, assenza di desideri, assenza di forma: questa è la vera emancipazione. Tao-Hsin, Quarto Patriarca Zen
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NON SI PUÒ PERDERE SE STESSI Ciao Marco, ho passato un brutto periodo per via di alcune cose accadute nella vita ordinaria. In questo periodo sono ricaduta pesantemente nel mio ‘vecchio’ mondo mentale, ho avuto la sensazione di essermi persa e di aver perso tutto quello che avevo faticosamente guadagnato fino ad oggi lavorando su me stessa. POI c’è stata la ‘rivelazione’: non c’è proprio nulla da perdere, non si può perdere se stessi, si può ‘giocare’ a nascondersi e ritrovarsi, ma non ci si perde mai. Ho letto ieri un post di Sergio in cui tu rispondi ad una domanda dicendo: “Osserva, nota che tutto ciò che osservi è mutevole tranne il senso di ESISTERE”. Questo è proprio quello…
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IL DISTACCO LO TROVI QUANDO ABBANDONI LA SEPARAZIONE Allieva: — Il maggior disagio lo avverto nelle azioni quotidiane meccaniche, tipo i lavori di casa, e tutto ciò che ha a che fare con l’ordinaria amministrazione. Quando sono dentro il lavoro creativo invece sparisco, non c’è identificazione, c’è uno stato di beatitudine. Marco: — Poiché sei una cosa sola col lavoro creativo non c’è identificazione, ti fondi in esso. Nella non-separazione emerge la pace o beatitudine. A: — Ora, durante le attività più meccaniche, per la mente è più facile entrare nei suoi loop, allo stesso tempo però, è difficile concentrarsi nella meditazione attiva. Cerco qualcosa per fermare quel caos, ma non lo trovo. M: — Non provare a fermare il…
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RIGUARDO ALLA SEPARAZIONE… — Riguardo alla separazione, la prova sta nel fatto che la mia esperienza è diversa dall’esperienza di altri esseri umani. Se non ci fosse separazione ci sarebbe la stessa percezione. Marco: — È il piano relativo. Io parlo del piano assoluto, in cui ogni cosa che è, è vista in quanto ‘Essere’ e basta, e non come esperienza mutevole. Puoi vedere le immagini proiettate come immagini, ma anche come sola luce. Tu dici: “Se non ci fosse separazione ci sarebbe la stessa percezione”. Infatti, la percezione di ‘Essere’ è la stessa per tutti. Nota l’esperienza che non muta. Non la si può capire col pensiero discorsivo – il pensiero è un’esperienza mutevole – ma col SENTIRE l’Essere. …
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TU CI SEI SEMPRE Allieva: — Ciao Marco, oggi ho praticato sul senso di essere, ma è sorto un problema. Non so cosa sia il senso di essere, non so come spiegarlo, mi viene quasi da ridere perché è una cosa così inspiegabile e paradossale. Non so nulla del senso di essere in questo momento, perché percepisco solo immagini e oggetti-pensieri. Sono rapita dal flusso. Marco: — CHI non sa nulla del senso di essere? CHI è rapita dal flusso? Tu Sei, Esisti, Sei presente. Non ti serve sapere qualcosa sul senso di essere. Quale sapere ti serve per essere? Mentre affermi di non saper nulla del senso di essere di certo sai di essere. Mentre affermi di essere rapita…
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– È Ciò da cui siamo nati e Ciò in cui riposeremo dopo morti. – È ciò da cui i fenomeni e le cose sorgono e si dissolvono. – È ciò da cui sensazioni e pensieri che formano la nostra persona-io sorgono e si dissolvono, proprio ora. – È il sorgere-dissolversi istantaneo che chiamiamo momento. – Non c’è nascita e dissoluzione abbandonando l’idea di nascita e dissoluzione.
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Quando ci siediamo senza far niente è probabile che emerga un senso di noia. Cos’è in realtà? Siamo abituati a fare e a pensare sempre qualcosa, se semplicemente “stiamo” emerge spesso un senso di disagio. Il disagio dell’essere con se stessi! La noia manifesta una resistenza verso l’inattività; In sostanza verso la pace. Diciamo di volere la pace, ma quando ci avviciniamo ad essa compare la noia, se non siamo abbastanza abituati a stare con noi stessi senza fuggire con la mente e con il corpo altrove. Se restiamo con la noia senza reagire, ma accogliendola, a poco a poco si scioglie mostrando cosa nascondeva: la nostra natura immota come le profondità dell’oceano. In realtà la nostra natura originaria non…
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– Ciao Marco, ho visto un tuo video su youtube, per la verità li ho visti tutti. Era stato postato da Sergio Cipollaro sulla sua pagina Facebook, e vorrei farti una domanda. Premetto che è da poco che mi sono avvicinata all’Advaita, è iniziato tutto dopo aver visto dei video di Tony Parsons sulla non dualità e volendo approfondire questo concetto di non dualità, che da sempre sento come profondamente vero, ho riletto il libro “Io Sono Quello” di Nisargadatta Maharaj e il libro di Ramana Maharshi “Chi sono io?” più vari articoli sull’Advaita, così ho iniziato a meditare sull’Io Sono vedendo cosa ne viene fuori. Mi è capitata una cosa strana, spero di spiegarmi bene, sentendo la tua voce…
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Sono silenzio, sono silenzio! Dal fondo senza fondo, come il primo suono OM, sgorga la prima conoscenza “Io Sono”; Dalla pace sorge la beatitudine del sapere di essere, si leva come onda sull’oceano, Si leva senza separarsi dall’oceano! Dalla prima conoscenza si dirama la conoscenza relativa, dall’io sono, all’io contrapposto agli altri, si leva come onda sull’oceano, Si leva senza separarsi dall’oceano! Dall’io contrapposto agli altri sorge il senso del fare, e da esso ogni sorta di turbamento, si leva come onda sull’oceano, Si leva senza separarsi dall’oceano! Ogni onda è onda e oceano.
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Tu sei in questo momento, E questo momento se vissuto per quello che è, È il Gioiello del sorgere e dissolvere istantaneo Tu sei questo momento, “Quale io può essere separato da questo momento?”, L’io separato che fugge e fugge Che va e va… Non può essere separato da questo momento. È una fuga immaginata, Un andare immaginato, Non andiamo mai da nessuna parte, L’Io non separato dall’istante L’Istante non separato dall’Eterno. ❤