Marco: – Il mal di testa può essere dovuto all’eccesso di sforzo, affidati all’abbandono. Può essere difficile se non sappiamo da dove cominciare, ma in realtà non c’è da dove cominciare, ogni momento è abbandonato. R: – C’è una profondità commovente nella frase “ogni momento è abbandonato”, c’è quiete, fiducia in ciò che si è, c’è potenza, apertura, amore.
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Ciao Marco, Mi sei venuto in mente e mi sono chiesta “Marco cosa ti fa venire in mente?” e la mia mente è rimasta muta, assolutamente persa nel cercare qualcosa, è andata letteralmente nel panico, si è ritrovata in uno spazio infinito, non sapeva cosa e dove cercare e non sapendo trovare nulla che ti definisse, adesso per lei tu non esisti più e le sembra di aver perso un caro amico “inghiottito” dall’Infinito. Mi chiedo il perchè di questa cosa, forse è perchè mi identifico con te e la mia paura di perderti è in effetti la mia paura di perdermi in quello spazio immenso e sconosciuto. Questa sensazione della tua “non definizione” mi ha davvero incuriosito ora. Oggi…
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Lo scopo dello sforzo [nella meditazione] è di abbandonare tutti gli sforzi. SRI RAMANA MAHARSHI Ah, l’assenza di tutti gli sforzi! Semplicemente rilassamento assoluto ???? Ma il non agire è ben diverso da ciò che si può immaginare. In effetti, c’è sempre azione. Anche quando sediamo immobili, all’interno di noi c’è azione. L’azione del Tutto non ha niente di personale, e non conosce interno o esterno! Non c’è qualcosa che agisce su qualcos’altro, è solo espressione, – pura, libera, senza condizioni – del silenzio primordiale. La non-azione e l’assenza di sforzo non è fermare l’azione, ma vedere che non c’è chi agisce sull’azione separato dall’azione. Non siamo chi muove o ferma la mente. Lasciata nel suo modo naturale di funzionare…
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Ciao Marco, Ieri ho letto il post di Sergio “esercizio dell’amore”, e ho provato a praticarlo, ho anche continuato a vedere tutto come un sogno. Questa notte ho fatto molti sogni, tra cui questo: Mi dico che tutto è Dio, e vedo dentro i miei occhi chiusi una serie di cerchi uno dentro l’altro, sono sempre piu felice poi e so che sta cambiando qualcosa; sopra tutti i cerchi compare un cerchio di luce molto forte, al quale decido di lasciarmi andare; il cerchio esce dalla visione e mi avvolge con un’energia fortissima e dissolve tutta la realtà. Io nel sogno sento fortemente che tutti questi passaggi sono un dissolversi, non per sparire ma per trasformarmi in me stessa. Sono piena…
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Ciao Marco, L’esperienza dell’energia di cui ti ho parlato adesso mi dà quasi fastidio, perchè mi sembra di avere un aspirapolvere sulla testa che ogni tanto, quando pare a lui, risucchia il mio l’interno verso non so bene cosa, un luogo che la mente non sa definire. Vorrei dirti che, a proposito di energie, credo stia arrivando un altro “fenomeno” non molto piacevole, quello del calore interno, ogni tanto mi accade che è come se il mondo si fermasse, la mente si blocca e parte una “contrazione” di energia nel corpo e insieme a questa sento un calore interno in tutto il corpo, come se bruciassi internamente, so che sono fenomeni energetici, credo di purificazione, mi consola il fatto di…
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LA QUIETE NON È ASSENZA DI MOVIMENTO MA ASSENZA DI RESISTENZA Se ti comporti bene (che presto diventa: se reprimi per bene la tua energia vitale), se sei come gli altri ti vogliono (quali altri??), sarai ricompensato e non sarai punito. Questo è uno dei condizionamenti di base, che diventano un grosso equivoco anche nella meditazione. “Non devo sentire QUESTO perchè è sbagliato”: ma è proprio il sentirlo sbagliato, il non volerlo (“chi” attua il non volere? Cos’è “non volere”?), che lo rende difficile e, appunto, “sbagliato”. La ricerca della quiete può diventare così fuga dal sentire e dalle emozioni (“emotionem”, ciò che muove); Si crea uno scollamento tra “È” e “dovrebbe essere” e tutta l’attenzione resta quindi intrappolata al…
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Ciao Marco, Mi ha fatto compagnia il libro “Nessuno nasce, nessuno muore” sugli insegnamenti di Nisargadatta. Ho fatto grandi riflessioni su quel libro, anche se devo dire che ho la sensazione che non abbia tolto, nè aggiunto nulla a ciò che sono, nel grande Silenzio che io sono, questa realtà corporea che sto apparentemente vivendo sembra svanire insieme a miriadi di altre realtà, in una danza senza fine e senza inizio, io sono tutto e tutto è in me, in questo misero corpo c’è la grandezza di ciò che sono, l’apparenza vela la realtà, ma la potenza dell’io sono è talmente reale che non può essere oscurata e d’altronde luce e ombra è ciò che io sono, realtà e illusione…
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Ciao Marco, Non sto meditando molto, anche se ogni tanto vengo trasportata spontaneamente nel “luogo” dove la meditazione mi trasportava, e quando chiudo gli occhi, in qualsiasi circostanza io sia, l’energia si concentra subito e spontaneamente al centro della fronte, poco sopra le sopracciglia, poi sembra che si sposti più giù alla radice del naso. Lì la mente sembra “posarsi” e se ne sta tranquilla ed anche il corpo sembra rilassarsi, dovrei cercare di rimanere più tempo in questa “quiete” forse, ma in questo periodo non faccio altro che riflettere con tutto quello che ho di corporeo o meno, sul chi sono, sul come mi percepisco, sul cosa io percepisco all’esterno o all’interno di me, se riesco ad unificare o…
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QUANDO SONO SVEGLIA, QUANDO DORMO E QUANDO SOGNO: IO SONO Ciao Marco. Ho praticato autoindagine con il koan ‘stai nell’osservare’. Non è profondo come quando pratichiamo insieme, ma ti racconto com’è andata. Inizio con una postura comoda e subito sento meno il corpo, poi appena chiudo gli occhi non ci sono più immagini e percepisco un nulla, e mi metto in osservazione. La mia mente comincia a fare una discussione tanto inutile quanto sterile con una persona che neanche è presente in questo momento nella mia vita. Osservo e mi infastidisco, il corpo si irrigidisce. Ricomincio tutto da capo, e ricomincia di nuovo la discussione… Sono stanca, sento inutile il lavoro di oggi, e mi chiedo perché faccio così. Improvvisamente…
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NON OCCORRE SFORZO PER SENTIRE DI ESSERE Ciao Marco, ho avuto l’assoluta percezione che tutto quello che appare ai miei occhi, all’esterno di me, sia una mia emanazione. Mentre guardavo degli alberi con le foglie che si muovevano al vento, ciò che vedevo ha iniziato ad apparirmi irreale, le forme hanno iniziato a sovrapporsi e a perdere la loro tridimensionalità e questo ha aumentato il mio sconcerto. Questa percezione di irrealtà di quello che vedo, mi ha provocato un senso di ‘straniamento’ che mi ha accompagnato per un po’, e adesso è passato. Vorrei chiederti se quando questa sensazione riapparirà devo farla passare, oppure devo darle attenzione. Poi c’è una domanda che volevo farti da tempo, so che bisognerebbe stare…