NON COMPENSARE I PENSIERI CON ALTRI PENSIERI Ma lasciali passare senza reagire, accetta e attraversa l’energia emotiva che contengono, e di cui lasciano traccia. La traccia finisce comunque, se non ci difendiamo da essi con ulteriori pensieri che rubano attenzione ed energia. Un’identità, un complesso di pensieri si scarica, se non ci difendiamo da esso compensando con pensieri opposti. Ad esempio, mentre sono identificato con l’immagine di me “stressato al lavoro”, ho pensieri del tipo: “così non ce la posso fare”, “gliene dico io quattro”, e contemporaneamente si producono dei contro-pensieri rassicuranti: “me ne vado quando voglio”, “mi posso impegnare di più” etc.. Se stiamo in questi pensieri, invece di lasciare scaricare e sentire il complesso, abbandonando il bisogno di…
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Il luogo da cui mi muovo è immobile, Il luogo da cui penso è privo di pensiero, Il luogo da cui posso dire “io” è libero dall’io. Quel luogo che non ha luogo è nulla consapevole.
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I pensieri di per sè non significano nulla, così come 0 e 1 non significano nulla, ma che combinati, assemblati, mettono su intere realtà virtuali e sistemi programmati. Allo stesso modo il pensiero si combina, stratifica, e crea loop, formando i sistemi di credenze che governano la nostra visione del mondo e le identità, le immagini che abbiamo di noi stessi, che mettono in opposizione i pensieri per sostenere se stesse. E cosa c’è dietro il pensiero? Assolutamente niente, vuota consapevolezza. Anche l’identità che controlla o frena il pensiero, é pensiero, “il ladro travestito da poliziotto che vuole arrestare se stesso”. Chi non pratica perchè pensa che ciò comporti il controllo o azioni del pensiero, sta vestendo un’identità.
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PACE NATURALE VS PACE SURROGATA “Non potete immaginare la tremenda pace che è sempre qui, dentro di voi, che costituisce il vostro stato naturale. Il vostro sforzarvi nel creare uno stato mentale quieto crea in effetti un elemento di disturbo per voi.” U.G.K. La pace che cerchiamo attraverso la soddisfazione del desiderio o di un senso di sicurezza, essendo mentale in effetti disturba la pace che già c’è. La pace che già c’è non è uno stato mentale ma è ciò in cui il mentale appare, ciò in cui il mentale è immerso, e la cui realizzazione corrisponde all’abbandono del mentale.
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L’IGNOTO CHE AVANZA La mente oppone resistenza a ciò che di sconosciuto viene verso di noi. Il fatto è che tutto ciò che viene verso di noi è sconosciuto. Questa é una realtà: nessun momento è interamente prevedibile. Quindi siamo condannati? La mente resiste allo sconosciuto opposto al conosciuto. Ora, conosciamo veramente qualcosa? Il problema non è lo sconosciuto che viene verso noi, ma l’opposizione tra conosciuto e sconosciuto. Se risolviamo questo falso problema, comprendendo che niente può essere conosciuto, nel senso di afferrato, ecco che la mente si rilassa: non serve! Per lo meno non serve allo scopo per cui la usiamo, difenderci dallo sconosciuto.
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CHE PACE Tutto cambia, Per quanto ci sforziamo di non fare cambiare qualcosa, e per quanto ci spaventiamo che qualcosa non cambi, Tutto cambia, Ma tutto ciò che cambia, non cambia l’Essere della Totalità. È Legge Universale. Tutto è cambiamento, per cui il lasciare andare accade spontaneo. Ciò che cambia non cambia l’Essere della Totalità, per cui la pace accade spontanea.
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Senti dentro di te “Io Sono” Entra in contatto col tuo senso di essere Col tuo senso di esistere, Lascia emergere la domanda silenziosa Oltre la mente “Chi sono io?” E in silenzio ascolta soltanto. Qualsiasi pensiero emerge É solo pensiero, non sei tu. Qualsiasi sensazione emerge É solo sensazione, non sei tu Il tuo essere non è nessun pensiero, nessuna sensazione. Non sei nessun movimento della mente, Nessun complesso di pensieri che formano le identità, Nessun susseguirsi di sensazioni. Senza appoggiarti a niente Senti direttamente il tuo senso di essere, E scopri che non è “tuo”, È la totalità dell’essere.
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Cerca incessantemente la Quiete. Nota se la cerchi come qualcosa di diverso, di separato dall’esperienza presente. Separata dal qui e ora è una fuga, nella non separazione dal qui e ora è Quiete Viva.
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Tutto è il riflesso della vuota Consapevolezza. Se possiamo testimoniare qualcosa, non possiamo esserlo. Allora chi siamo? Quel Niente consapevole di tutto, che testimonia tutto.