L’OSSERVAZIONE DEVE PORTARE ALLA DISIDENTIFICAZIONE DALL’OSSERVATO
Allieva: — Mi sento molto stanca, ho troppi impegni che occupano la mia mente e mi fanno stare troppo nelle cose da fare. Non sono ancora fuori dalla dualità.
Marco Mineo: — Chi sostiene di non essere fuori dalla dualità? Tu non sei chi fa. Sei chi è cosciente. Chi testimonia questa stanchezza? Trova il tuo centro in ciò che testimonia. Se fissi l’attenzione nelle dinamiche della mente che producono stanchezza, queste si autoalimentano. Prova invece a portare l’attenzione all’osservazione. I problemi della mente non possono essere risolti dall’azione della mente ma portando l’attenzione a ciò che testimonia la mente e tutto il resto.
Ciò che testimonia la mente è sempre libero dalla mente! L’occhio è libero da ciò che vede, non ne è affetto. Sposta il tuo centro dagli oggetti al soggetto.
Allieva: — Grazie, questo è illuminante, nonostante abbia già praticato l’osservazione.
Marco: — La pratica dell’osservazione deve portare alla disidentificazione dall’osservato, altrimenti resta una pratica incompleta.