Prima che l’identità dell’individuo (il jiva) si sia stabilita sul soggetto ultimo (il Sé), ciò su cui porta l’attenzione è ciò che esperisce. In questa fase la coscienza si identifica con ciò su cui si porta l’attenzione.
Quindi si ‘deve’ disciplinare l’attenzione, riportandola continuamente al senso di Essere.
Ma la nostra natura ultima ‘è’ coscienza (il sole) ‘prima’ che diventi attenzione (cioè il raggio di sole) verso qualcosa.
Quando la vera identità si è finalmente riconosciuta come Sé, è invece assolutamente indifferente dove vada l’attenzione, perché ovunque guardi vede solo e sempre il Sé. Allora l’attenzione è veramente libera, libera di contemplare il ‘Miracolo’ vivente.