se il nostro Sé è infinita consapevolezza,
ovvero Presenza – “essere innanzi” –
la meta è raggiunta prima di partire,
prima che l’azione sorga
L’appagamento intrinseco
all’essere illimitatamente consapevole
precede ogni bisogno
il desiderio è già soddisfatto
prima che venga formulato
questo ‘prima’ non è cronologico
è ontologico!
non vuol dire che si possa perdere “dopo”
dopo che il pensare
sia cominciato
ma che il pensare non può davvero celare
questa infinita consapevolezza
a meno che il nostro sguardo
non sia ‘appiccicato’ al guardato
da poter fingere di dimenticare
il guardare stesso.
compreso questo
la nostra pratica sgorgherà dalla fiducia e dall’amore
cessando di essere fuga celata
abituàti a fare qualcosa per raggiungere un obiettivo,
quando ascoltiamo l’istruzione di risalire al soggetto
o di osservare la consapevolezza
applichiamo lo stesso condizionamento di sempre:
voler raggiungere qualcosa che si è perso
potremmo invece notare
dietro questi moventi dell’ego
che la pura testimonianza è sempre
in background
e quindi affidare tutto allo Sconosciuto
che conosce ogni cosa
Marco Mineo