Il sogno lucido mi è di grande ispirazione. Il passaggio tra sogno ordinario e sogno lucido, ad esempio, chiarisce la differenza tra stato ordinario e stato meditativo: Assolutamente nessuna differenza. Eppure c’è un salto, che è un cambio di prospettiva, un “accorgersi”. C’è un momento di soluzione di continuità nella narrazione mentale per effetto di questo accorgersi, come ricordarmi di qualcosa di ovvio, mentre sono nel bel mezzo della distrazione del pensiero, e che mi fa dimenticare anche il bisogno dello sforzo per pensare. Posso parlare di lasciare libero il pensiero senza mettere in dubbio l’esistenza del centro intorno a cui ruota e che lo ancora? Senza uno “STOP” totale e spontaneo di ogni storia e ogni possibilità dell’io? Può…
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Mi siedo Sento la mia solidità, i moti frastagliati del cuore, Direzioni trascinate e contrapposte. Sento l’azione subliminale e la lascio agire. Aggiungo il meno possibile. Per un momento si apre il silenzio, l’azione defluisce e ne viene risucchiata, come togliere il tappo da una vasca. Il cuore rapidamente svuotato fa un sussulto. Una certa sicurezza sospende la ricerca: “non serve pensare al silenzio, non c’é altro”. L’azione del pensiero riprende, scivola senza titubanza. Marco
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Viva un uomo cent’anni senza considerare il nascere e il perire delle cose; Vale più un giorno di vita di quegli che lo considera. Dhammapada, Stanza 114 “Tutti gli elementi dell’esistenza sono impermanenti.” Quando così si intuisce, ci si estingue rispetto al soffrire – questa è la via verso la purificazione. Dhammapada, Stanza 277 Abbattete l’intera foresta (=mente), non un albero solo (=singolo pensiero)! Dalla foresta nasce il timore. Quando avrete tagliato la foresta ed il sottobosco, allora, o monaci, avrete conseguito l’estinzione. Dhammapada, Stanza 283. Abbandona le cose passate, abbandona le cose a venire, abbandona ciò che sta in mezzo, quando tendi verso l’altra sponda dell’essere. Se la tua mente è libera in ogni senso, non ritornerai più nel…
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Silenzio, Morbido tessuto su cui si ricama il mondo, Vertiginoso abisso dove il pensiero si spegne in un fuoco.
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Trovi la quiete, appena smetti del tutto di cercarla; Ovunque è silenzio, quando scopri che non è da nessuna parte. La solidità perde senso, se non si cerca più di esserne oltre.
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Quando mi siedo comincio a vibrare; Un turbine, altro che silenzio della mente! Seguo l’origine di questo vibrare, mi ritrovo nell’addome e nel cuore. Qui la vibrazione è più sottile ed intensa, contemporaneamente la sento diffondersi nel corpo e nei centri energetici. Il corpo diventa più leggero. Appena comincia a salire verso l’alto un senso di chiarezza si affaccia nella testa, che comincia ad aprirsi orizzontalmente. Mi accorgo di non stare pensando, mi accorgo di stare pensando. Sento l’effetto sul corpo del passaggio dei pensieri, il corpo vibra al passare dei pensieri. I pensieri scendono e salgono, scendono nel corpo e diventano energia, salgono oltre la testa e diventano silenzio. Marco
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Lasciar sorgere è lasciar dissolvere, Lasciar dissolvere è lasciar sorgere. Ciò che pensa di dirigere il sorgere e dissolvere é l’io, non è separato dal sorgere e dissolvere. Ció che pensa si possa separare sorgere e dissolvere non è diverso dal pensiero, che sorge e si dissolve.
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Un intero mondo basato sull’attribuire significati, Non è più un gioco. Fissiamo qualche riferimento, e proviamo a trascinarlo un momento dietro l’altro Per farlo sopravvivere. Ma un fiore sboccia e appassisce, Stare con i riferimenti è stare con l’appassimento. Significati e visioni che si muovono come onde, sono l’espansione naturale della creatività dal nulla. Si puó giocare a sospendere le reti di significati, Si può ricordare che le gabbie sono immaginarie. Ma se lo si fa per qualche motivo, per ottenere qualcosa, diventa di nuovo una cosa seria. Marco
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Basta un momento senza spingere, per vedere che tutto si muove da sè, Basta un momento senza riempire, per vedere che tutto si svuota da sè, Basta un momento senza imporre direzioni, per vedere che non c’è dove dover andare, Basta un momento senza sapere, per vedere l’intelligenza a cui non occorre conoscenza. Marco
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Stamattina sono partiti i soliti pensieri su cosa poter fare o meno degli impegni previsti. Scelgo di guardare sotto I pensieri questo senso fastidioso di dover scegliere. È fatto di sensazioni, sensazioni che si sono contratte rispetto al resto, si muovono in disarmonia, per cui sembrano separate. Scelgo di continuare a guardare. Non sono separate dalle altre sensazioni, si muovono e svaniscono da sè, senza lasciare traccia, Senza scelta.