Seduto su un treno fermo mi piaceva l’illusione del movimento, E il piccolo shock nel vedere che era il treno accanto a muoversi. Un punto di riferimento, e movimento e immobilità si separano.
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Diaframma del tempo: Pausa infinita tra due respiri, Un milione di mondi in un battito
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Impetuoso vento fermo Sopra onde immobili: Silenzio e fragore Del pensiero che esplode
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Domanda: Quando parli di sentire il silenzio “fisicamente” intendi l’assenza di fastidi fisici? R: Ho detto “fisicamente” per provocazione. Spesso si sente parlare di “silenzio mentale”, ma è come dire il silenzio del traffico… Si sente il silenzio concretamente, più vicino e concreto del corpo stesso, e non legato all’immagine che abbiamo del silenzio (abbiamo immagini di ogni cosa, persino del sonno profondo). Sentire il disagio come pura sensazione dell’istante, non temporale, è silenzio. Perchè il silenzio non ha tempo nè durata. Un altro modo per “capire” questo è accorgersi di CIÒ che sente il disagio: la consapevolezza del disagio è priva di disagio, così come l’ascolto del suono è in sé silenzio.
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MYSTIC BAR Mentre la nostra vita scorre nel tempo Noi siamo solo istante. A cosa ci riferiamo quando pensiamo alla nostra vita? Mi piace frequentare il bar, Gesti automatici, sguardi spenti. In questo si può intravedere tutto il mistero dell’esistenza, Lo stupore di come l’essere possa velare la sua stessa meraviglia. La nostra è una vita mistica.
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Come faccio a non pensare? – Sentendo. Ma se sento mi arrabbio di più… – Allora sentendo la tua rabbia. E se non funziona? Senti che non funziona.
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Domanda: È un modo di accogliere quel pensiero, sentirlo fino in fondo e poi prima o poi andrà via…o no? R: A noi non interessa se va via o no. Se pensiamo “lascio così com’è, così va via” è un trucchetto, qualcosa che aggiungo. Lasciarlo così com’è, senza aspettative o strategie; Lasciarlo far parte della nostra esperienza del momento, è tutto.
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Calore che attraversa l’aria fredda,distende i pensieri E le molecole del mondo. Tutto è in origine vuoto, E come se non bastasse c’è una splendida giornata.
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Non coltivare pensieri di non libertà. Se ti prendi cura di un momento ti prendi cura di tutto. Tutto va insieme istantaneamente, mentre l’attenzione parziale dà l’impressione che ci siano flussi, o addirittura solidità. Liberarsi nell’inafferrabilità.
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Sono cosciente, C’è coscienza. Osservo, C’è osservazione. Questo non dipende da me, Osservare o non osservare non è una scelta. Posso immaginarmi ritirato dall’osservare, Posso immaginarmi distratto, identificato, preso da qualche flusso mentale. Posso immaginarmi vagare tra i flutti del momento presente. Posso immaginarmi in mezzo ai contrasti interiori. Illusioni ed equilibri che rompendosi (e questo è inevitabile) rivelano un equilibrio più profondo. Non provo a manipolare l’illusione, non provo nemmeno ad uscirne. Talmente vasta da dare l’impressione di essere senza speranza. Senza la speranza di poter rendere abitabili e addobbare le illusioni, il controllo improvvisamente svanisce nell’unica possibilità: Essere, Osservare. Cedendo il controllo cedi il “mondo”.Quale mondo? Quel mondo fatto di distanze temporali e spaziali.Resta il momento presente incredibilmente…