TRE MOMENTI DI PRATICA
Ciao Marco,
Ricominciando a fare più seriamente e costantemente meditazione ho incontrato delle condizioni di cui ti voglio parlare.
Trovo facilmente i momenti di silenzio della mente, e da quelli parto per approfondire il lavoro.
Ci sono tre momenti della giornata in cui pratico, che mi danno risposte sempre diverse, e che apparentemente non sembrano avere un filo conduttore.
1) La mattina presto, mi sveglio per meditare sul silenzio, comincio ma si instaura una specie di battaglia, la mente tira fuori assurditá, e anche se mollo e cerco di dormire o fare altro vengo fortemente importunata da pensieri inutili che mi fanno alzare stanca.
2) Pausa pranzo 30/40 minuti di silenzio cosciente. Assomiglia ad un sonno cosciente, sento di essere in uno stato profondo di veglia. Il tempo vola, esco sempre da questa meditazione con un pò di angoscia di muovermi per fare delle cose.
3) La sera sono stanca e vince sempre il sonno, comunque in quei 20/30 minuti riesco a fare un lavoro di osservazione della mente piuttosto tranquillo e talvolta profondo.
Sento di poter proseguire su questa strada.
Hai qualche consiglio da darmi?
Grazie mille.
RISPOSTA:
Che piacere risentirti!
1) La mattina siamo più ricettivi verso l’interiore, più sensibili al pensiero.
Non lottare! Prova a sedere senza alcuno scopo, senza obiettivo, senza fare ma lasciando fare. Lasciati invadere dal momento presente, fluisci con esso e con la sua energia;
2) Nello stato che mi hai descritto la mente è sopita, in stato di Nidra;
Appena ritorna, sorge nuovamente il senso del fare.
Prova a praticare il Wei Wu Wei, l’agire senza agire, mettendo da parte il senso di essere l’agente separato che deve gestire l’azione;
3) Bello! Quando noti che l’osservazione è più stabile…continua e fammi sapere ❤