OSSERVARE I PENSIERI
F: Oggi mentre meditavo ad un certo punto ho scelto di osservare i movimenti mentali, i pensieri, e non ci sono riuscito. Appena sceglievo di osservarli, c’era il silenzio mentale, appena emergevano avevo la sensazione di non averli osservati, come se me ne accorgessi troppo tardi.
Marco: E’ così all’inizio, sentiamo di osservare in ritardo finché c’è identificazione, ma prima o poi si capisce che l’osservazione/coscienza è sempre prima di ogni movimento della mente.
F: Ho poi riflettuto quindi sulla possibilità che l’ego che osserva (o che, forse più propriamente, dirige l’attenzione) e l’ego che genera i pensieri è uno, e quindi ho fa na cosa o ne fa n’altra. Qual è la tua interpretazione? E’ possibile osservare i propri movimenti mentali, la loro nascita, evoluzione e morte? A me pare che prima ci riuscivo, o mi sbagliavo? o mi sbaglio adesso?
M: Dici bene. L’ego, che è solo pensiero, non può osservare, solo la coscienza osserva e non smette mai di osservare. Si può osservare il sorgere e dissolversi del pensiero, e l’obiettivo è scoprire di essere oltre il sorgere e dissolversi del pensiero.
Nell’osservazione del sorgere e dissolversi del pensiero si scopre che anche l’ego sorge e si dissolve col pensiero, non esiste separato dal pensiero. Scopri che l’ego, il senso di un io separato, e quindi ogni dualità, non esiste separato dal pensiero.
Il rincorrersi di apparenti osservatori (che cominci a vedere!) è un gioco della mente, dovuto all’identificazione e alla velocità del pensiero.
Indicazioni pratiche:
Se permani abbastanza in quel relativo silenzio mentale prodotto dall’intenzione di osservare che sembra interrotto dal sorgere dei pensieri, ti accorgi di poter continuare ad osservare i pensieri da quel silenzio mentale, accedi ad un’osservazione più profonda, indipendente dal pensare o non pensare.
La mente proverà ad interrompere questo processo in tanti modi. Uno dei modi è quello che hai descritto, comincia a tacere, a frenarsi, perché si sente scovata, e questo ti fa sorgere il dubbio che ci sia un’opposizione tra pensare ed osservare.
Il buon senso ovviamente ti fa preferire il pensare!
Ma se persisti nell’intenzione, e superi quel silenzio mentale indotto dalla mente che si frena, sboccia un altro livello di osservazione e di silenzio.