Allievo: – Ieri pomeriggio sono entrato in uno stato meditativo molto profondo, molte immagini che scorrevano veloci, abbagli di luci, e flash di panorami naturali sconfinati, ma questa notte mi sono svegliato ed ho sentito un’energia pazzesca, mai sentita così prima d’ora.
Mi sentivo attratto da essa nonostante fosse molto potente, e la mente tentava di opporsi, ma ad un certo punto ho deciso di mollare tutto, di abbandonarmi e dimorare in questa energia ininterrotta, ho provato un forte ronzio alle orecchie, la sensazione a tratti di non avere una vera identità, confusione e chiarezza si mescolavano.
Sono rimasto in questo stato per un bel pò, sbalorditivo..
Esperienze del genere mi capitano sempre verso le 4-5 del mattino.
A parte queste esperienze occasionali volevo aggiornarti pure sulla pratica che sto facendo quotidianamente: 1 ora al mattino, 1 pomeriggio, 30 minuti la sera prima di dormire. Cerco di portare l’attenzione all’osservatore, oppure come mi ha consigliato Sergio tempo fa, sto nella presenza che non cambia.
Marco: – Molto bene!! La pratica quando va a fondo smuove e libera un bel pò di energia, che causa queste esperienze.
Ricorda però che sono solo esperienze.
Come trattarle?
Le lasciamo esprimere completamente senza opporre alcuna resistenza (ricorda che è solo attraverso le identificazioni che opponiamo resistenza), e contemporaneamente risaliamo a CHI le sperimenta.
Nel tuo caso risali alla presenza che non cambia.
Vedrai che non cambia a prescindere dalle esperienze che emergono.
Questo opera una purificazione che ti porta a sentire la presenza che non cambia in modo sempre più puro.
Questo “risalire” ti conduce al dimorare, oppure ad altre esperienze legate alla purificazione.
Nel primo caso semplicemente continui a dimorare fino all’esperienza diretta, nel secondo caso continui a risalire alla presenza che non cambia…e così via.
È come il ciclo di purificazione della diade: porti l’attenzione all’io, comunichi quello che senti, riporti l’attenzione all’io, comunichi quello che senti…