– Ciao Marco,
Questa sera ho avuto l’opportunità di coricarmi un pò. Mi sembrava un dono avere un pò di tempo per la mia ricerca, e prima di iniziare la seduta ho pensato a come spendermela… tante idee di come farla e poi ho pensato che tutto è un “inutile fare”, mi sono messa delle cuffie e ho provato con l’abbandono.
Ho visto come un film.
La “vita” ti sta appiccicata addosso, è una guaina. Per allontanarsi, distaccarsi, non subirla, ci vuole una forte determinazione.
Eppure non c’è un senso di separazione, ma di visione. Di chiara visione.
Ho avuto la possibilità di stare in questo stato per diversi minuti, poi…ho proprio sentito questa guaina della vita ridiscendere su di me, riavvolgermi, e sono passata dallo stato di “visione chiara” alla mia “mente dimentichina”.
Sento una leggera malinconia, e per quanto abbia chiara l’esperienza avuta, non riesco a riprodurla senza la condizione di calma e silenzio. Ora mi sento che sono dentro la “guaina”.
Marco: – È normale uscire dallo stato di chiara visione finchè persistono resistenze che non vogliono essere viste. Esse nutrono e sono nutrite dall’identità con la mente. Cosa fare? Continua ad osservare, nota cosa di preciso ti fa interrompere la visione e accoglila nella visione stessa. Appena tutto è accolto nella chiara visione, entra nell’Abbandono. Le condizioni esterne avranno sempre meno presa su di te.