Io: — L’altra notte ho fatto un sogno piuttosto angosciato, frutto dello stato d’animo della giornata. Dovevo trasportare una testa di animale mozzata in sella ad un motorino minuscolo mezzo scassato attraverso un campo arido e scosceso. Come se non fosse già abbastanza disagevole così, degli insetti cominciano ad attaccarmi e pungermi…mi accorgo in quel momento di essere a petto nudo. Un bel problema… A un certo punto penso: “Facciano ciò che vogliono, se vogliono pungermi sono qui!”. Allora comincio a rilassarmi, la testa di animale si rimpicciolisce e diventa poi cenere che butto via, il motorino scassato si dissolve e il campo arido diventa una strada comodamente percorribile.
Sergio: — L’animale è l’identificazione col corpo-mente. La testa mozzata significa che quel principio è stato irreversibilmente distrutto. Il motorino, piccolo e scassato, la terra arida, gli insetti, la nudità del petto che non si difende… sono il viaggio spirituale, che come abbiamo detto in qualche modo continua anche dopo la realizzazione. Barriere, insetti se ne incontrano anche dopo. Ma chi ha mozzato la testa dell’animale sa cosa deve fare: ABBANDONO, ACCETTARE QUEL CHE DIO MANDA! Ed ecco che, per miracolo, la testa, e cioè il ricordo di essere stato corpo-mente, diventa cenere e si disperde, svanisce anche il mezzo, la sadhana, e il campo arido diventa una strada comodamente percorribile.