Caro Marco,
Quando medito è come se i sensi abbassassero al minimo la percezione dei segnali esterni. E la mente in questo stato non lavora. Per cui posso dire di essere consapevole dell’esperienza e della persona che la fa come un’unità.
Non sono consapevole di essere consapevole direttamente, ma se faccio attenzione capisco cosa vuol dire essere la consapevolezza percipiente, il soggetto.
E mi rendo conto della differenza tra dire IO riferendosi alla persona, e dirlo in quanto consapevolezza.
Quell’IO che nella meditazione testimonia il corpo che si rilassa e la mente che si ferma, è il vero IO.
Ciao
Marco: Congratulazioni! Questa è una comprensione profondissima, coltivala. Nota che il vero IO c’è sempre anche quando la mente torna in attività, intoccato dalle condizioni della mente, perennemente libero!