Cosa agisce in noi quando non facciamo niente?
Abbassando il “volume” dell’azione esteriore ascoltiamo meglio l’azione sottile, cioè cercare pensieri o volerli fermare.
Questo tipo di azione è il motore del pensiero.
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È paradossale volersi concentrare, perchè si sostiene un io che vuole concentrare un altro io.
Sia l’io che vuole agire, sia ciò su cui vuole agire è un unico flusso di sensazioni che ha un’unica direzione, quella del momento presente.
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Così, troviamo la calma nel modo esattamente opposto in cui pensavamo inzialmente volendo fermare la mente, cioè lasciandola completamente libera.
La mente in caduta libera lascia scorgere un silenzio dinamico, diverso dal sonno profondo, vivo.
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Dimenticare completamente obiettivi e tempi,
Gli obiettivi limitano la meditazione.
La meditazione è noi stessi, non un modo per conoscere qualcosa di esterno.
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Quando diciamo “interno”, l’attenzione va verso la mente, in realtà non c’è nulla di più esterno della mente, sono parole che indicano cose.
Con la pratica ci abituiamo a portare l’attenzione a come ci sentiamo, al nostro stato interiore, e non a cosa pensiamo.